“Rigenerazione urbana, percorso di partecipazione per l’elaborazione della Strategia Integrata di Sviluppo Urbano Sostenibile” è il titolo dell’incontro (il secondo, dopo quello del 31 agosto) che si è svolto ieri pomeriggio, 7 settembre, nei pressi della chiesa di Sant’Antonio, in via Balilla. Si è svolta una passeggiata esplorativa nella zona “capannoni” candidata a ricevere i finanziamenti del bando regionale di “Rigenerazione urbana” (in attuazione dell’Asse prioritario XII “Sviluppo sostenibile Sus” del P.o. Fers – Fse 2014 -2020). Sono intervenuti, oltre ad alcuni cittadini, il sindaco di Canosa Roberto Morra, l’assessore alla Programmazione territoriale, Sabina Anna Lenoci, l’assessore alle Politiche Sociali, Marcella De Mitri, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Bat, Francesco Carpagnano, la delegata dell’ordine degli architetti di Canosa, Serena Matarrese, alcuni membri dell’associazione degli architetti canosini “Arche” e numerosi tecnici.
L’area che Canosa candida al bando pubblico per la selezione delle aree urbane e delle Autorità urbane è sicuramente degradata ma rappresenta pure una importante memoria. Realizzata agli inizi degli anni Trenta per ospitare gli sfollati di un terremoto, ha rappresentato un luogo di sperimentazione sia per le caratteristiche di asismicità delle nuove abitazioni che per quelle tipologiche studiate per ospitare famiglie contadine.
“Partiti dal nucleo centrale del quartiere – spiega Sabina Anna Lenoci – dalla chiesetta di Sant’Antonio abbiamo percorso le due vie interne del quartiere. Nella passeggiata abbiamo incontrato alcuni abitanti del quartiere e soprattutto alcuni piccoli venditori di frutta e verdura che vendono le loro merci agli angoli delle strade. Abbiamo camminato ed osservato lo stato dei luoghi. Sono ancora presenti nel quartiere alcuni edifici che riportano integralmente i caratteri originari di questo quartiere pianificato per ospitare famiglie contadine. La passeggiata è servita a prendere visione di ciò che c’è, ed è stata utile per capire il reale stato dei luoghi in cui si spera di poter effettuare i lavori di ristrutturazione. Le problematicità sono date soprattutto dall’abbandono di alcune case, determinato da problemi di agibilità delle abitazioni che presentano forti elementi identitari e grandi potenzialità”. “Certamente la rigenerazione di quest’area – ha proseguito il primo cittadino – non potrà che partire dalla realizzazione di un sistema di luoghi pubblici in grado di ospitare anche le pratiche urbane già presenti sull’area. Così come darà la possibilità di sperimentare la realizzazione di un quartiere ecologicamente sostenibile dove limitare l’uso delle macchine ed incrementare la pedonalizzazione. Un dato sicuramente che è emerso dalla presa visione dei luoghi è che il quartiere ha una grande potenzialità strategica che ne innalza il valore patrimoniale essendo ben connesso alla viabilità principale. Bisognerà proseguire, infine, come è avvenuto nella parte già riqualificata, tra via Roosevelt e via Balilla, nella definizione di un filtro con via Balilla costituito da attività commerciali ed aree dedicate alla sosta”.
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