Al netto delle provocazioni da campagna elettorale cogliamo l’occasione di chiarire ai cittadini (veri interlocutori delle nostre azioni amministrative) lo stato dell’arte della programmazione urbanistica del Comune di Canosa.
La città di Canosa (è sotto gli occhi di tutti) ha sicuramente sofferto di un certo lassismo nella predisposizione di politiche urbane nel passato. Ciò è ancora più evidente se si confronta la città con le città limitrofe che negli ultimi anni hanno utilizzato le opportunità offerte dalla programmazione regionale in tema di rigenerazione urbana per trasformarsi e migliorarsi.
Molto brevemente e con vero spirito costruttivo elencherò alcune delle criticità che, per la verità ai tecnici ed agli addetti ai lavori o a quanti si rivolgono agli uffici dell’Urbanistica del comune di Canosa sono sufficientemente note, ma che vale la pena spiegare anche ad un pubblico più vasto.
Canosa ha un PUG (Piano Urbanistico Generale) approvato di recente, che tra molti aspetti tecnicamente corretti ed apprezzabili, è improntato sull’idea (ormai desueta in urbanistica) che la città possa ancora crescere ed ampliarsi quando, invece, l’Urbanistica contemporanea sulla base dei dati sulla popolazione si cimenta piuttosto con politiche di rigenerazione e “riciclo” dell’esistente. Anche per Canosa è infatti evidente che vi sono intere parti della città esistente non abitate o utilizzate, che avrebbero meritato da parte del PUG (momento di dibattito e discussione sui temi della pianificazione e programmazione del futuro della città) una maggiore riflessione ed individuazione di strategie ed azioni.
Il PUG di Canosa ha demandato la sua attuazione ai PUE (Piani Urbanistici Esecutivi), indicati sulle mappe solo con un largo perimetro che lasciano l’esecutività alle future progettazioni di comparti (che vuol dire ai proprietari delle aree di mettersi d’accordo per attivare la realizzazione del comprato). Ma i larghi perimetri dei PUE, oltre non indicare nessun “progetto regolatore” cui attenersi nella realizzazione, comprendono a loro volta aree di numerosi differenti proprietari che (vista la composizione della popolazione composta anche di persone residenti in altri paesi europei ed extraeuropei e per questo non facilmente raggiungibili) rendono irrealizzabile, allo stato attuale, ogni qualsivoglia attività edilizia se non di mera manutenzione. Né in questo momento storico, vista la crisi del settore ci si può immaginare che vi sia una forza imprenditoriale in grado di risolvere il problema della realizzazione di siffatte aree.
Oltre a questo, il PUG è stato sottoposto ad un regime perequativo non affinato nelle NTA del piano che di fatto rende impraticabile la realizzazione dei servizi e delle aree pubbliche progettate dal PUG.
Inoltre, nel principale strumento di pianificazione comunale non si ravvisano strategie di rigenerazione per il centro antico del rione Castello, per la città otto-novecentesca che è per la gran parte non più abitata, né tantomeno per la città compatta priva di servizi ed aree pubbliche, verde e sport.
La situazione delle aree produttive della città non è messa meglio di quella residenziale e dei servizi. Il PUG individua numerose aree produttive, posizionate anche molto distanti tra loro senza una strategia per la loro localizzazione (che andrebbe individuata in base all’accessibilità e possibilità di realizzare filiere produttive). Per questo, attualmente, l’Amministrazione sta affrontando a vari livelli azioni di razionalizzazione anche in linea con quanto la Regione Puglia ha richiesto in una recente nota. Nel PUG non vi è accenno ad un progetto di mobilità in grado di risolvere il problema dato dal traffico di attraversamento della città, né tanto meno indicazioni sull’introduzione di percorsi di viabilità sostenibile.
E ci fermiamo qui nell’elenco delle criticità del PUG che in qualità di piano generale atto alla programmazione della città per i prossimi 10 anni, di fatto va ancora dettagliato (per i PUE) e ammodernato (mobilità sostenibile, rigenerazione, etc..)
All’approvazione del PUG non è seguita la redazione di un Regolamento Edilizio, per cui oggi risulta ancora vigente il vecchio RE del PRG. Inoltre risulta indispensabile predisporre il nuovo RE adeguato al RET (Regolamento EdilizioTipo previsto dall’intesa raggiunta il 20/10/2016 tra Stato e Regioni). Tra l’altro tale quadro di conformità ha visto susseguirsi numerose delibere di giunta regionale che hanno solo in parte recepito le numerose criticità sollevate dagli addetti ai lavori. Solo nel BURP dell’11 gennaio 2018 sono state definite alcune risposte operative che hanno messo in condizione gli uffici e le amministrazioni di lavorare in un più chiaro quadro di coerenza.
Il Regolamento dei Dehor vigente non è molto dettagliato e chiaro sia negli aspetti normativi che di disegno delle attrezzature ricettive su suolo pubblico vincolato e non. Per questo l’Amministrazione sta predisponendo un nuovo regolamento che prevede anche fasi di co-progettazione con la Soprintendenza dei Beni Archeologici della BAT, cosi come avvenuto a Trani, Andria, Foggia, determinando così strumenti urbanistici chiari e più snelli nella procedura attuativa.
Questo quadro di criticità, in parte, fornisce una spiegazione dello stato poco efficiente della città che tra l’altro, va detto, non corrisponde affatto né alle grandi potenzialità della città, legate all’immenso e straordinario patrimonio archeologico, paesaggistico; né, tanto meno, alla grande energia e generosità delle numerose Associazioni Culturali presenti sul territorio che si stanno adoperando per la cura, la conoscenza e la pubblicizzazione del patrimonio, oltre che alla crescita della consapevolezza negli stessi cittadini che questo patrimonio possa portare ad un vero e proprio Rinascimento della città.
Ebbene con forte determinazione stiamo cercando attraverso l’attivazione di processi di partecipazione di categorie, cittadini, esperti e studiosi della città, Università, Ordini Professionali, Enti sovradeterminati, di mettere a punto una strategia di Rinnovamento per la città che passi: dalla revisione dei suoi poco strategici strumenti urbanistici, dall’attivazione di progettualità per partecipare ai bandi di progettazione promossi dalla Regione, dalla promozione di accordi per la valorizzazione e tutela del patrimonio archeologico con MIBACT e Regione.
Per questo abbiamo bisogno e dovere come Amministratori di attivare tutta l’intelligenza e l’energia necessarie per investire sulla nostra città.
Come prima cosa stiamo predisponendo con gli uffici tecnici (Lavori Pubblici, SUE e SUAP) un quadro programmatico di riferimento più strategico ma anche realmente applicabile ed utilizzabile. Un quadro di coerenza tra gli strumenti urbanistici vigenti a partire dalla loro revisione ed adeguamento al tema della rigenerazione e dall’attivazione di processi ed azioni virtuose che affianchino l’azione politica ed amministrativa alle necessità degli abitanti.
A queste forze interne abbiamo, quindi affiancato un ufficio di progettazione dove possano confrontarsi professionalità interne e di volta in volta a partire da audizioni, selezioni e concorsi pubblici, secondo le modalità fornite dalle leggi nazionali, professionisti e studiosi esterni. Un ufficio di progettazione che diverrà il laboratorio per un Rinascimento della città in grado di produrre nuove opportunità e nuove economie con una chiara strategia e visione: partire dalla valorizzazione del patrimonio archeologico e paesaggistico, per porsi come polarità di un percorso di fruizione turistica, connettendosi al turismo religioso, ai percorsi della Puglia, al patrimonio Dauno. Ciò realizzerà un’economia della fruizione come carta vincente, a partire dalla valorizzazione delle materie prime, dei prodotti (vino, olio, ortivi) e della trasformazione e degustazione degli stessi.
Solo in questo modo potremmo recuperare un pò del tempo perduto e presentarci alle competizioni di varia natura a cui abbiamo il dovere di partecipare.
Siamo solo agli inizi ma abbiamo già presentato, e/o patrocinato con altre istituzioni presenti nella città, progetti agli ultimi bandi di progettazione promossi dalla Regione (SISUS, SMART-IN, Finanziamento per un concorso di progettazione per un Parco della via Traiana, Finanziamento per la riqualificazione del giardino degli Ipogei Lagrasta, Accordo di valorizzazione sul patrimonio archeologico con MIBACT e Soprintendenza ai Beni Culturali, etc.) altri ne stiamo predisponendo.
Sabina Lenoci
Assessore Programmazione Territoriale – SUE – Archeologia – Politica della Casa
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