“Touchdown” a Berna e Marco Mastrangelo a Foggia: una mostra a Parco Città, fino al 24 aprile

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Una mostra con e sulle persone down a Berna (allestita al Centro Paul Klee, fino al 13 maggio 2018) vuole mostrare al pubblico come vive e cosa prova chi è affetto da questa sindrome. “Touchdown” (atterraggio) è l’immagine scelta per raccontare con foto, quadri e sculture la mission di alcuni extraterrestri (down) venuti sulla Terra per scoprire come si vive qui con la Trisomia 21, dal neolitico ad oggi. Come imparano e come pensano le persone con la sindrome di down? Come traducono in segni e colori le loro emozioni?

Proprio nei giorni in cui la mostra di Berna racconta per la prima volta la storia della sintomatologia e presenta, a livello internazionale, il retaggio che persone affette da questa condizione hanno lasciato nel corso dei tempi e in varie nazioni, sia dal punto di vista artistico che scientifico, a Foggia, la mostra di Marco Mastrangelo ha già raccolto grandi consensi. Inaugurata lunedì 16 aprile, in una gremitissima sala di Parco Città, la personale di pittura dell’artista down ha toccato il cuore dei tanti visitatori che nel corso della settimana si sono recati nel parco cittadino. Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti Rita Amatore, responsabile del Coordinamento del progetto ministeriale Parco Città, Gaetano Cristino, critico d’arte che ha presentato le opere di Marco, Matteo Pio Pazienza, coordinatore delle esposizioni di pittura e scultura a Parco Città, e i genitori di Marco, Pia Colabella e Costanzo Mastrangelo, fondatori dell’Assori, Associazione per la promozione socio-culturale sportivo dilettantistica e la riabilitazione dell’handicappato.

Marco, 43 anni, sempre gentile e aperto al prossimo, è colui che ha ispirato la creazione stessa  dell’associazione “Assori”: “abbiamo cercato di creare i presupposti per la nascita di questa associazione – ha detto Pia Colabella – proprio perché abbiamo potuto constatare le tante difficoltà che Marco ha incontrato per frequentare la scuola elementare o partecipare alla vita di gruppo con i suoi coetanei: è stato lui l’apripista per le tante attività dell’Assori”. Marco ha al suo attivo anche la pubblicazione di un libro di racconti, “Il sogno di Marco”. Sin da piccolo ha amato la pittura e ha sempre usato i colori per esprimere ciò che aveva dentro in quel momento: sentimenti di sofferenza, gioia, serenità, difficoltà, tutti quanti descritti e raccontati dalla sua mano su una tela.“In questo momento Marco esprime leggerezza nell’espressione pittorica, legata probabilmente alla tenerezza per la nascita dei nipotini”, ha aggiunto Pia Colabella. “Serve più informazione per sentirsi accettati da una società che vede come extraterresti tutti coloro che, per una ragione o per un’altra, si differenziano dalle “persone normali”, dai “più”. Serve più informazione per sentire di avere il diritto di vivere ed essere felici in qualunque condizione. Serve più informazione per non avere più paura di pronunciare la parola “down”.

“Le opere di Marco Mastrangelo esposte a Parco Città- ha dichiarato Gaetano Cristino –  sono l’esito di un lavoro costante, che dura da decenni, in cui l’artista ha progressivamente cercato di liberarsi dei riferimenti esterni, della “rappresentazione” della realtà, per esprimere i propri sentimenti e le proprie emozioni. L’espressività forte e drammatica racchiusa nelle figure femminili e nei paesaggi urbani dei primi anni, il colore timbrico, violento quasi, degli anni successivi, in cui prevale la carica gestuale e materica, gradualmente si sono sciolti, grazie anche alla tecnica utilizzata, in particolare i gessetti, in una dimensione più rarefatta, dove non c’è più bisogno di oggetti e persone per comunicare le emozioni che salgono dal profondo, ma solo di colori e segni senza forme predeterminate. Come fossero musica, i colori di Marco Mastrangelo si diffondono liberi nello spazio della tela, accompagnati dal ritmo lieve di segni-sogni e di archetipi figurali appena accennati, in cui tutti ci riconosciamo”.

La mostra di Marco Mastrangelo è aperta al pubblico fino al 24 aprile, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 18.00 alle 20.00 a Parco Città (Parco San Felice). L’ingresso è gratuito.

L’ufficio stampa
Francesca Lombardi

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