La crisi politica che attraversa l’Amministrazione del Sindaco di Barletta, dr. Cosimo Cannito, mi impone come segretario provinciale PD della federazione Bat di intervenire, come mero osservatore degli eventi politici del territorio ma anche come protagonista insieme al circolo PD di Barletta della fase pre-elettorale, nella definizione del percorso di strutturazione della lista del Pd, della coalizione e del candidato Sindaco dr. Dino Delvecchio.
A 2 mesi dalla sua elezione a Sindaco, il dr. Cannito si è visto costretto alle dimissioni per impossibilità a definire i ruoli amministrativi come rappresentazione della intera coalizione che lo ha portato alla vittoria. Questa condizione di ingovernabilità era prevedibile quando, pur di vincere si è accettato di mettere insieme provenienze e sensibilità politiche diverse che possono conseguire la vittoria ma non sono mai state a priori garanzia di governabilità per la Città di Barletta. E la storia di questi giorni lo dimostra.
Se mai dovesse esserci una soluzione a questo problema, il dr. Cannito la deve trovare al suo interno nell’ambito dello spazio temporale che la legge gli consente, intercorsi i 20 giorni dalle sue dimissioni. E sinceramente, per il bene della Città che lo ha eletto Sindaco, glielo auguro.
Ma il bene della Città non prevede che forze di centro-sinistra, PD compreso, definite dal riscontro elettorale come forze di minoranza e opposizione, diventino l’ancora di salvezza per un progetto che nella genesi di idee e persone è un progetto di centro-destra.
Resta naturalmente la piena autonomia del circolo barlettano del PD e della intera coalizione di centro-sinistra, se accettare o meno, l’invito al dialogo e al compromesso amministrativo che Cannito ha palesato in consiglio comunale.
Ma aderire a questo invito del Sindaco Cannito significherebbe stravolgere le idee che hanno portato il PD di Barletta ad iniziare un percorso interno di rinnovamento che trova sintesi massima nella definizione di Dino Delvecchio come candidato Sindaco e con la volontà dei militanti di Barletta di presentare una lista con persone assolutamente in linea di coerenza con la volontà di rinnovarsi.
Inoltre sui palchi esponenti del PD, locali e autorevoli come carica elettiva, hanno ben marcato le differenze che esistono tra la proposta del PD e quella vincente elettoralmente del Sindaco Cannito, anche con passaggi verbali molto forti sulla volontà di esser distanti da chi, pur di vincere, aveva assemblato un po’ di tutto, politicamente parlando.
Per quanto concerne il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale credo che il PD locale debba muoversi in concerto con le opposizioni, se non tutte, almeno con quelle riconducibili al centro-sinistra. E’ auspicabile che tale ruolo istituzionale sia concesso alle opposizioni ma senza che questo ruolo rappresenti un vincolo di mandato cioè senza accettare l’idea che le forze di centro-sinistra diventino la nuova maggioranza (tra l’altro non vasta ) pur di risolvere i problemi al Sindaco ed entrare direttamente in una “guerra” tutta interna alla amministrazione Cannito, agevolando il regolamento dei conti tra i fedelissimi del Sindaco e quelli che un giornalista locale ha definito “scissionisti”.
Attualmente il PD di Barletta non ha una rappresentanza politica viste le dimissioni del segretario Nicola Defazio. Questa condizione formalmente non consente a nessuno di assumerne il ruolo decisionale di leader politico del circolo dettandone la linea politica. Ma credo, nell’attesa spero breve, della definizione da parte del segretario regionale Marco Lacarra del commissario del circolo locale, che tale ruolo sia attualmente assunto dal dr. Delvecchio, non solo per la conoscenza della storia di rinnovamento interno al PD barlettano che lo ha portato a esserne il candidato Sindaco, ma anche in relazione alla volontà dei militanti PD barlettani, che hanno chiesto agli organi regionali che sia definito Delvecchio come sub commissario, cioè come colui che porterà il partito alla imminente fase congressuale per la definizione dei nuovi ruoli di governo interno del partito stesso.
Infine nella querelle tra i consiglieri regionali Mennea e Caracciolo non credo di dover esprimere alcun giudizio di valutazione di merito. Come dirigente di partito questo tipo di discussioni avrebbe meritato altro tipo di contesto, interno al partito. Iniziare questo confronto mediaticamente, saltando la discussione interna al partito, serve solo a far male al partito tutto, come del resto ha dichiarato il segretario regionale Lacarra in una recente intervista. Registro solo che la crisi della amministrazione Cannito sta coinvolgendo anche protagonisti di alto livello del nostro partito territoriale. In questa querelle non c’è chi ha torto o ragione. Ci sarebbe al limite (visti i ruoli di entrambi i consiglieri regionali) da esaminare cosa il PD del governo regionale, ha fatto negli anni per la Citta’ di Barletta e chi si è reso protagonista di questo fare, alla luce delle tante buone progettualità finanziate e realizzate dalla amministrazione regionale del Presidente Emiliano. Il resto è un volare di stracci che entrambi, nessuno escluso, in questa fase dovrebbe evitare, specie se il volare degli stracci è legato alla risoluzione di una crisi amministrativa che per matrice politica e coerenza di idee non ci appartiene.
Il progetto elettorale ed amministrativo del PD di Barletta per la Città di Barletta, era e resta diverso da quello del Sindaco Cannito . Andare in deroga a questo semplice concetto sarebbe un atto di chiara incoerenza non mascherabile dal volere agire per il bene della Città. Il bene della Città sta nel fare una opposizione cosciente e coerente, altrimenti non sarebbe chiaro perché, nella fase di costruzione delle coalizioni e dei programmi, il PD di Barletta ha ricevuto più volte un sereno diniego da parte di Cannito a far parte della sua coalizione a meno che, il PD di Barletta non avesse tramutato il proprio simbolo in un remake civico. Questo non lo facemmo per coerenza con i nostri ideali. E per coerenza noi oggi dovremmo a mio parere essere opposizione al progetto del Sindaco Cannito che non ci appartiene. Anche per facilitare la coerenza dello stesso Sindaco, dr. Cosimo Cannito.
Questo resta comunque il mio parere di segretario provinciale poi l’azione effettiva che sarà messa in campo compete alla autonomia del circolo PD di Barletta tutto, escludendo ogni tipo di contrattazione personale. Anche questo per coerenza rispetto ad una idea di cambiamento del fare politica dei compagni e degli amici del PD barlettano.
DR. PASQUALE DI FAZIO
SEGRETARIO PROVINCIALE PD FEDERAZIONE BAT
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