Non è facile scrivere di quanto continua ad accadere nella casa comune e in città. La parola più eloquente sarebbe il silenzio, ma non riusciamo a comprendere comportamenti e scelte.
Come consigliere comunale gradirei risposte da questa Amministrazione pentastellata, ma soprattutto fatti, giacché in campagna elettorale, e non dimentichiamolo, hanno sempre detto che erano il cambiamento e che per attuarlo avevano bisogno di persone disinteressate, libere da fazioni e da piani esterni che avrebbero limitato la libertà di chi era stato chiamato ad esercitare il bene dei cittadini. Insomma persone competenti ed indipendenti, capaci di dare un contributo alla città e ritenute più adatte per le proprie caratteristiche a ricoprire incarichi. Un metodo di selezione rivoluzionario, ovvero, parenti, amici e conoscenti.
Un cambiamento, una rivoluzione rivelatasi solo lessicale, non politica e non nei fatti. Hanno fatto e stanno facendo le stesse identiche cose di prima, anche peggio.
La nostra realtà, un tempo caratterizzata da prosperità, oggi ha tante povertà, persone private della loro dignità per mancanza di lavoro o di un tetto e ci si aspettava un radicale cambiamento nelle Politiche Sociali, perché in questi uffici regna il caos e manca il personale.
Chi amministra ha l’obbligo morale di assicurare a ogni cittadino una vita dignitosa, il primo cittadino addirittura tace nel resoconto di fine anno dell’attività amministrativa su tutti i problemi che le Politiche Sociali hanno.
Centinaia di cittadini si sono visti bloccare dall’Inps il contributo economico del Reddito di inclusione a causa delle inadempienze da parte del Comune che non ha provveduto a far sottoscrivere ai beneficiari i progetti individualizzati propedeutici all’erogazione del beneficio.
Tali inadempienze hanno provocato nei cittadini rabbia e malessere tali che si stanno accentuando proteste e minacce agli operatori lasciati soli senza alcuna sicurezza.
Probabilmente è stata carente la programmazione del fabbisogno del personale che, considerata la densità della popolazione, avrebbe dovuto avere un numero maggiore di assistenti sociali.
Di fronte a certi problemi, bisogna dire le cose come stanno e avere il coraggio di fare delle scelte per il bene di una città che è pericolosamente in stallo.
Se questo è ciò che avviene con il Rei, cosa accadrà con l’introduzione del Reddito di Cittadinanza che dovrebbe ampliare la platea dei beneficiari?
CHI AMMINISTRA CI DICA PERCHÉ si ostina a dare poca importanza a quel settore e a quei servizi, perché continua a far finta che tutto va bene, PERCHÉ continua a far finta di non sapere che tali uffici hanno molte criticità e promesse non mantenute, PERCHÉ continua a far finta che la carenza di personale non esiste.
NON COMPRENDIAMO PERCHÉ in altri settori si effettuano cambiamenti e si potenziano gli uffici, mentre ai servizi sociali si sottraggono risorse umane per altri incarichi.
NON COMPRENDIAMO PERCHÉ strutture come il Palazzo Carmelitani, completo di arredi, è in abbandono e in degrado. Perché non viene utilizzato per i senza fissa dimora e cittadini indigenti, considerato che non abbiamo strutture residenziali?
NON COMPRENDIAMO PERCHÉ a tutela delle fasce deboli non è stato programmato nessun piano per contrastare “l’Emergenza freddo”, cosa che con l’amministrazione Ventola non è mai mancata.
NON COMPRENDIAMO PERCHÉ gli anziani devono rassegnarsi alla mancanza del servizio “Taxi sociale” che assessore e Sindaco avevano garantito. Un servizio dedicato ad anziani e disabili autosufficienti o parzialmente autosufficienti per recarsi nelle strutture sanitarie pubbliche, presidi medico-specialistici privati…
NON COMPRENDIAMO PERCHÉ non siano ancora stati erogati i contributi TARI.
NON COMPRENDIAMO PERCHÉ non si risolvono i problemi dell’assistenza domiciliare integrata.
NON COMPRENDIAMO PERCHÉ la commissione consiliare nella quale poter evidenziare le criticità è completamente assente e non si è mai riunita.
CANOSA È UNA CITTÀ CHE RISCHIA SERIAMENTE DAL PUNTO DI VISTA SOCIALE ED ECONOMICO e non possiamo permettercelo: c’è gente che ha famiglia da mantenere con pochi soldi e con un lavoro che manca.
CANOSA È UNA CITTÀ IMMOBILIZZATA dove non si costruisce nulla, se non un CCR a Loconia in mezzo al biologico. Stanno collezionano cause e ricorsi al Tar che noi cittadini paghiamo per difendere l’incompetenza e l’affare fatto dal sindaco nella scelta di qualche competente.
AMMINISTRARE SIGNIFICA ASSUMERSI DELLE RESPONSABILITÀ, ma il governo della nostra città quando non è in grado di dare risposte e quando non sa più che pesci prendere o sta disattendendo quanto promesso agli elettori, si chiude a riccio.
E’ sicuramente più facile non parlare dei problemi, ma l’ora delle decisioni non è più rimandabile. “Governare” ha un altro significato e vorremmo essere smentiti con i fatti.
Mariangela Petroni, Capo Gruppo Consiliare “Direzione Italia”- Canosa
Visite:
1.179