Questa è l’ennesima storia di un fallimento annunciato. Le risorse del Programma di Sviluppo Rurale sono un tesoretto importante per l’Agricoltura pugliese, ma solo se si ha la certezza di accedere a quei fondi, altrimenti tutte le progettazioni, anche le più valide, rimangono solo sulla carta. La gestione Emiliano, dopo il disastro Xylella, ha prodotto in questo settore un’altra sciagura: i ricorsi al Tar contro le graduatorie provvisorie.
Infatti esattamente un anno fa, a fine marzo, l’Autorità di Gestione PSR Puglia pubblicò due graduatorie relative a bandi risalenti uno al 2016 (Sottomisura 6.1 “Aiuto all’avviamento di imprese per i giovani agricoltori” e altre Sottomisure/Operazioni comprese nel Pacchetto Giovani) e l’altro al 2017 (Sottomisura 6.4 – Sostegno a investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra – agricole, ovvero gli Agriturismo). Stiamo parlando di bandi con maglie troppo larghe, fatti male, che hanno portato migliaia e migliaia di domande che hanno prima mandato in tilt il sistema informatico dell’Assessorato, poi lo stesso Assessorato. Le istruttorie delle domande hanno prodotto graduatorie che sono state impugnate davanti al Tar dagli esclusi, aggiungendo tempo perso ad altro tempo. E ieri oltre il danno la beffa: i giudici del Tar chiamati a stabilire se sbloccare o meno le graduatorie, e quindi cominciare a far arrivare soldi ai giovani e agli agriturismo, hanno alzato bandiera bianca: l’istruttoria della Regione Puglia è del tutto insufficiente e quindi l’Avvocatura regionale è tornata a casa con i compiti da far svolgere alla struttura dell’Assessorato. Per la sottomisura 6.1, quella per i giovani, ha dato 45 giorni di tempo (fissando udienza per il prossimo 18 giugno), per la 6.4, quella per lo sviluppo di attività extra agricole, solo 15 giorni (fissando udienza per il prossimo 14 maggio).
Una situazione paradossale se si pensa che un giovane che aveva voglia di impegnarsi in un settore già complicato, qual è quello Agricolo, ha presentato una domanda tre anni fa e per il momento rimane sospeso, non può progettare nulla e, forse, ha già rinunciato e deciso di andarsene. Dove sono le colpe? Certo nella Regione che a parole dice che l’Agricoltura è prioritaria, ma di fatto non ha mai potenziato una struttura che nel tempo ha dovuto affrontare e gestire tante emergenze. Una struttura che non ha più funzionari e dirigenti con esperienza e che naviga a vista in un mare di disastri. E’ evidente lo scarso livello di responsabilità e visione di un governo che sta facendo morire non solo l’agricoltura ma un intero territorio.
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