Una “Puglia, soul food”, percorsa da migliaia di visitatori, alla ricerca della bontà e dell’eccellenza nel padiglione 18 della Fiera del Levante, sempre ricco di iniziative, promosse per questa edizione numero 83 dalla Regione Puglia-Dipartimento Agricoltura e realizzate dal Servizio FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) nell’ambito della Misura 5.68 Programma Operativo 2014-2020.
La partecipazione e il coinvolgimento attivo sono state le cifre costanti e trasversali delle attività nel padiglione, e hanno coinvolto associazioni di categoria, consorzi, enti di ricerca e scuole e ben 22 imprese, esempio della Puglia che lavora e produce nel settore agroalimentare. Molte di queste attività, alcune delle quali a conduzione familiare e in possesso del Marchio di Qualità Puglia, hanno potuto avvicinare i consumatori e proporre la propria idea di valorizzazione dei prodotti locali.
I quattro focus tecnici di questa edizione della Fiera del Levante hanno riguardato la gestione sostenibile della pesca e dell’ecosistema costiero, la tracciabilità del pescato, i progetti di acquacoltura pugliese e le attività della Regione Puglia in favore di tutta la filiera ittica. In totale il Padiglione 18 ha ospitato 21 attività seminariali, alle quali si sono iscritti 1093 visitatori.
Numeri importanti anche per le masterclass e gli showcooking che hanno animato il padiglione 18 nell’ambito del programma intitolato “DaMare – Blue economy, Sustainability e Growth” e che hanno contribuito alla conoscenza e al corretto utilizzo in cucina, da parte dei visitatori, del pesce azzurro pescato nelle acque pugliesi. Ai fornelli e ai banchi di sfilettatura e pulitura del pesce, otto chef hanno seguito 80 ragazzi dell’IISS Ettore Majorana di Bari che nell’ambito delle attività di alternanza scuola-lavoro hanno dato supporto a 140 visitatori, tutti partecipanti attivi alle 14 masterclass combinate agli showcooking. Più di mille gli assaggi di risotti e zuppe serviti ai visitatori del padiglione e realizzati con sgombri, branzini, cefali, spigole, merluzzi, seppie insieme alle cozze tarantine, alle triglie salinari, alle ostriche di Ischitella e alle violette di Gallipoli. Ricchezze che il mare e i laghi di Puglia, dal Gargano al Salento, offrono 365 giorni all’anno. E proprio nell’ottica di tutelare l’ambiente di vita di queste specie nella Puglia Plastic Free, sono state distribuite ai visitatori ben 3000 borracce, gadget e ricordo riutilizzabile di DaMare.
“Puglia, soul food” è stato anche luogo di incontro consapevole con il vino. Ben 74 sommelier dell’Ais Puglia – delegazione di Bari, coordinati da Raffaele Massa, hanno permesso ai visitatori di degustare 161 etichette pugliesi: 9450 i calici serviti e 1080 le bottiglie stappate oltre a nove seminari Ais che nell’Agorà dello sviluppo rurale hanno dato vita ad un percorso di approfondimento multiplo, dai vitigni autoctoni alle bollicine di Puglia, toccando anche i temi della sostenibilità ambientale e dello spreco alimentare.
La valorizzazione dei grani antichi, dell’agricoltura biologica, della biodiversità e delle tradizioni legate alla terra hanno coinvolto i più giovani nell’area destinata alle Masserie Didattiche: più di cinquecento bambini e ragazzi hanno partecipato insieme a 100 docenti alle attività laboratoriali e ai workshop, durante i quali 100 studenti iscritti all’istituto agrario Pavoncelli di Cerignola e alberghiero Ettore Majorana di Bari hanno partecipato nell’ambito delle attività di alternanza scuola-lavoro.
Giovanissimi protagonisti anche nello spazio Arif, l’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali, che ha ricreato, nello spazio fieristico, una foresta per poter spiegare in maniera tangibile come riconoscere le principali essenze vegetali del bosco e del sottobosco. Un’area anche dedicata alla spiegazione dei servizi antincendio e di tutela del territorio agroforestale della Puglia.
Una nove giorni intensa, quindi, per promuovere, valorizzare raccontare il sistema agricolo, agroalimentare e ittico della nostra regione, attraverso le politiche di investimento regionali e, naturalmente, i colori, i sapori, i profumi di una Puglia enogastronomica d’eccellenza.
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