Monreale (PA), 1979, una bambina lava i piatti in condizioni indigenti.
Presentata a Palazzo delle Arti Beltrani la mostra “Letizia Battaglia. Testimonianza e narrazione”, che celebra una grande interprete e testimone del ‘900 ad un anno dalla sua scomparsa. Dal 31 marzo al 31 maggio 2023, dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle 18.00, il centro culturale polifunzionale della città di Trani si veste delle opere di chi ha utilizzato la fotografia come denuncia e arma di ribellione. Trenta scatti in bianco e nero del periodo dal 1972 al 2003, provenienti dall’Archivio palermitano ‘Letizia Battaglia’.
Letizia Battaglia non è stata soltanto una grande fotoreporter, ma una testimone lucida e vibrante del suo tempo e di numerose ferite ancora aperte della storia recente italiana.
Il percorso espositivo tranese intende restituire l’intensità che caratterizza tutto il suo lavoro, testimonianza vera, spesso crudele e cruenta, dell’appassionato impegno civile e politico di chi per trent’anni ha fotografato la sua terra, la Sicilia, con immagini che denunciano l’attività mafiosa, ma non solo. Una carrellata che va dall’attività editoriale a quella teatrale e cinematografica, passando per l’affresco della Sicilia più povera e la denuncia dell’attività mafiosa, della miseria, del degrado ambientale, conseguenza della deriva morale e civile.
Fotografie che hanno segnato a fuoco la memoria visiva della storia del nostro Paese, passando dalla inconsapevole bellezza delle bambine dei quartieri poveri siciliani (uno su tutti ‘La bambina con il pallone del quartiere Cala di Palermo’) al volto di Pier Paolo Pasolini, ai morti per mano della mafia, tra cui Piersanti Mattarella, e poi, ancora, le processioni religiose, Giovanni Falcone, Rosaria Costa, la vedova dell’agente Schifani, fino all’arresto del feroce boss Leoluca Bagarella.
Emergono dalla mostra monografica di grande impatto tutta l’arte, l’impegno civile, la partecipazione della fotografa “pasionaria” passata dai coraggiosi reportage per il quotidiano «L’Ora» di Palermo al riconoscimento del New York Times come una delle undici donne più influenti al mondo dell’anno 2017 per l’impegno dimostrato come artista.
Alessia Venditti, autrice con Andrea Laudisa dei testi che accompagnano l’esposizione, ha presentato l’opera della fotografa, introducendo il progetto espositivo ideato da Marta e Matteo Sollima, nipoti della fotografa e curatori dell’Archivio Letizia Battaglia di Palermo. «Questa mostra rappresenta un’occasione preziosa per conoscere l’artista Battaglia, divulgare la sua opera e celebrarla nel nostro territorio ad un anno dalla scomparsa – ha commentato Alessia Venditti. Battaglia è riconosciuta come una delle più grandi interpreti del Novecento e la fotografia è stato lo strumento con cui ha rivelato la cruda realtà della mafia, del clientelismo e della povertà; celebri sono altresì i suoi ritratti, tra cui spicca la serie di fotografie scattate a Pasolini presso il Circolo Turati di Milano. La mostra tranese e le foto per essa selezionate hanno l’intento di svelare al pubblico il modo di intendere la fotografia di Letizia Battaglia come arma di ribellione e missione.
Il percorso espositivo è completato dalla proiezione del documentario di Francesco Raganato “Amore amaro” (2012), visibile durante la fruizione della mostra».
In occasione della presentazione della mostra per la stampa ieri sera, erano presenti anche Francesco Pacini, referente del presidio dell’associazione Libera di Trani, la consigliera delegata alle Politiche Culturali della Regione Puglia, Grazia Di Bari, il sindaco della città di Trani, Amedeo Bottaro e il direttore di Palazzo Delle Arti Beltrani, Niki Battaglia, che ha presentato la nuova stagione artistica 2023 del contenitore culturale, già sede della Pinacoteca Ivo Scaringi. Un cartellone ricco di eventi che va dal 17 giugno al 10 settembre con alcune conferme, come le rassegne “Teatro a Corte” e “Jazz a Corte”, oltre a spettacoli di grande rilievo e qualche chicca, a cui la direzione artistica ci ha abituato. Con questa programmazione si auspica che la partecipazione del pubblico non tradisca la tendenza positiva riscontrata nel 2022, il primo dopo due anni di pandemia, anche per le notevoli ricadute economiche dirette ed indirette sul territorio. Ci si augura che si superino gli importanti numeri dello scorso anno. «Generare economia con la cultura non è da tutti – ha affermato Niki Battaglia, citando le parole del grande critico e storico dell’arte prof. Angelo Calabrese – ma quella economia, generata dalla cultura, reinvestita in cultura è un ciclo che va messo a sistema. Nel 2022 – ha sottolineato Battaglia – ce l’abbiamo fatta e siamo pronti a replicare nel 2023».
Nel parterre presente ieri anche il regista Cosimo Damiano Damato, che sarà protagonista, assieme a Simona Molinari, dello spettacolo del 25 giugno “El Pelusa y la Negra”, la storia cantata di Maradona e Mercedes Sosa. Altri nomi altisonanti attesi sono la cantautrice Erica Mou il 2 luglio, la Rimbamband con “Note da Oscar” il 9 luglio, Gianni Ciardo che il 23 luglio racconta i suoi 50 anni di carriera, il Duni Jazz Choir il 30 luglio, il cantautore Joe Barbieri il 20 agosto, uno straordinario “Morgan piano solo” il 3 settembre, il trio “Union Sudamericana” che chiude il 20 settembre una carrellata di stelle. Senza dimenticare però nell’arco di quattro mesi alcuni tributi a giganti della musica internazionale e nazionale come quello a Burt Bacharach del Badrya Razem quartet del 18 giugno o quello a David Bowie degli Izarus del 16 luglio, sino al tributo a Lucio Dalla e Lucio Battisti a Ferragosto.
Da sabato primo aprile a mercoledì 31 maggio a Palazzo delle Arti Beltrani, oltre alla mostra monografica su Letizia Battaglia, sarà possibile fruire anche della personale dell’artista molfettese Raffaele Cappelluti con opere realizzate su supporto ligneo raccolto dal mare (da martedì alla domenica, dalle ore 10:00 alle ore 18:00 con il ticket del museo).
Aperture straordinarie per la Settimana Santa: sabato 8 aprile orario continuato dalle ore 10:00 alle ore 18:00; domenica 9 aprile Pasqua: dalle ore 16:00 alle ore 20:00; lunedì 10 aprile Pasquetta: orario continuato dalle ore 10:00 alle ore 20:00.
Nel ticket di ingresso del Palazzo delle Arti Beltrani sono inclusi: la proiezione di brevi filmati documentari sulla storia della città di Trani; l’ingresso alla mostra “Letizia Battaglia. Testimonianza e narrazione”; l’ingresso alla Pinacoteca “Ivo Scaringi”; l’ingresso alla mostra personale di Raffaele Cappelluti.
Info: tel. 0883500044, e-mail info@palazzodelleartibeltrani.it, www.palazzodelleartibeltrani.it
Letizia Battaglia nasce a Palermo il 5 marzo 1935. Alla fine degli anni Sessanta inizia a collaborare con il quotidiano “L’Ora” di Palermo, divenendo una delle prime donne fotoreporter in Italia. Nel 1971 si trasferisce a Milano e ne fotografa il fermento culturale. Tornata a Palermo, dirige dal 1974 al 1991 il team fotografico de “L’Ora” e fonda l’agenzia “Informazione Fotografica”.
Durante questo ventennio è una delle principali testimoni delle guerre di mafia: fotografa alcuni episodi significativi della storia repubblicana, gli omicidi e gli arresti. Sviluppa al contempo una sensibilità reportagistica verso donne e bambini le cui vite giacciono in una profondissima miseria.
Tra gli anni Settanta e Ottanta frequenta il corso di regia della scuola teatrale Teatés diretta da Michele Perriera e dirige spettacoli e laboratori teatrali all’ospedale psichiatrico di Palermo.
Il suo sguardo attento, rivolto alla cronaca, le vale il “Premio W. Eugene Smith” per la fotografia sociale, consegnatole a New York nel 1985: è la prima donna europea a riceverlo.
È inoltre cofondatrice insieme al suo compagno del tempo Franco Zecchin, del centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato”. Negli anni Novanta diventa assessore alla Vivibilità nella giunta di Leoluca Orlando ed è deputato regionale con “La Rete”. Nel 1992, stravolta dall’assassinio dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sente di non volere più fotografare i crimini mafiosi.
Successivamente fonda la rivista “Grande Vu”, la casa editrice “Le Edizioni della Battaglia” e “Mezzocielo”, bimestrale ideato e realizzato da sole donne.
Nel 1999 a San Francisco viene premiata con il “Mother Jones Photography Lifetime Achievement Award” per la fotografia documentaristica, nel 2007 riceve il “Dr. Erich Salomon Award” dalla Deutsche Gesellaschaft für Photographie di Colonia e nel 2009 viene nuovamente premiata a New York con il “Cornell Capa Infinity Award”.
Letizia Battaglia viene segnalata per il Nobel per la Pace dal “Peace Women Across the Globe” ed è l’unica italiana inserita dal New York Times tra le undici donne più rappresentative del 2017. Nel novembre dello stesso anno fonda a Palermo il “Centro Internazionale di Fotografia” sito ai Cantieri Culturali della Zisa, presso il quale cura le mostre di Josef Koudelka, Susan Meiselas, Miron Zownir, Franco Zecchin e Weng Fen. Viene invitata a tenere incontri e seminari in musei, istituzioni, scuole e università in Italia e all’estero. Tra il 2020 e il 2021 racconta la storia della sua vita al suo amico regista Roberto Andò, il quale ne realizza un film in due puntate dal titolo “Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa” trasmessa in Italia su Rai 1 nel mese di maggio 2022.
Un anno prima della sua scomparsa, avvenuta nella casa di Palermo il 13 aprile 2022, fonda insieme ai nipoti Matteo e Marta Sollima l’Associazione “Archivio Letizia Battaglia”, che oggi ne cura e divulga l’opera e la memoria.
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