“Il medico non è ‘un mero esecutore’ delle richieste di un paziente e conserva ‘il diritto e il dovere di sottrarsi a volontà diverse dalla propria coscienza’. Così, anche se l’eutanasia è richiesta ‘in piena coscienza’ dal soggetto interessato, ‘nessun operatore sanitario’ può farsi ‘tutore esecutivo di un diritto inesistente’. Ed eventuali legalizzazioni dell’eutanasia ‘cessano di essere una vera legge civile, moralmente obbligante per la coscienza’, suscitando invece un grave e preciso obbligo di opporsi ad esse mediante l’obiezione di coscienza”.
È quanto ribadisce “La nuova carta degli operatori sanitari”, linee guida e aspetti bioetici, che sarà presentata domani:
martedì 28 novembre 2017, alle ore 19:00
presso l’auditorium “Mons. G. Di Donna”, Via Saliceti –Andria-.
Un convegno di approfondimento per operatori sanitari e volontari. Interverrà S.E. Mons. Luigi Renna, Vescovo di Cerignola Ascoli Satriano, Teologo e Bioeticista.
La “Nuova Carta” è stata aggiornata dopo 22 anni per volontà di Papa Francesco; che rivede e aggiorna la prima Carta degli Operatori Sanitari, pubblicata nel 1995 dall’allora Pontificio Consiglio per gli Operatori sanitari. La “Nuova Carta” si propone di apportare, sempre in riferimento al Magistero, nuovi elementi che tengano conto della ricerca in campo biomedico, farmacologico e bioetico.
“La nuova Carta” si struttura e si si sviluppa attraverso tre grandi sezioni: “generare”, “vivere” e “morire”, le tre fasi dell’esistenza umana in cui si sviluppa la vocazione degli operatori sanitari ‘ministri della vita’.
Il direttore dell’Ufficio per la pastorale della salute della Diocesi di Andria, don Sabino Troia, ricorda e sottolinea quanto emerge da questa nuova edizione: “tutelare la dignità di morire” significa “rispettare il malato nella fase terminale della vita, escludendo sia di anticipare la morte con l’eutanasia, sia di «dilazionarla con il cosiddetto ‘accanimento terapeutico’”.
Questa nuova edizione è rivolta non solo a medici, infermieri e ausiliari, ma anche ad altre figure del mondo della salute, nei settori pubblici e privati, come biologi, farmacisti, operatori territoriali, amministratori e legislatori che desiderano operare ‘in armonia con il Vangelo di Gesù Cristo e con il Magistero della Chiesa’.
“Non attivare mezzi sproporzionati o sospenderne l’uso, equivale a evitare l’accanimento terapeutico, cioè compiere un’azione che ha un significato etico completamente diverso dall’eutanasia, che rimane sempre illecita, in quanto si propone di interrompere la vita, procurando la morte” (Papa Francesco).
d. Geremia Acri
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