Ieri, 9 gennaio, le casette in legno adibite per i mercatini natalizi in piazza Vittorio Veneto sono state definitivamente smontate. Il “Villaggio di Babbo Natale”, questo il nome dell’allestimento, che rientra nel cartellone “Natale a Canosa #festaincittà” organizzato dall’Amministrazione comunale e dalla Pro Loco, è stato inaugurato il mese scorso con la promessa di essere attivo tutti i giorni fino al 6 gennaio. Di fatto molti cittadini hanno dimostrato il contrario sui social con foto delle casette chiuse anche in orari lavorativi e potenzialmente utili per gli acquisti. A seguire la situazione anche l’ex assessore allo Spettacolo Elia Marro, che ha monitorato la piazza per più giorni:
“Dalle mie foto, scattate in orari che vanno dalle 16:00 alle 22:00 di giorni festivi e feriali, compresi giorni come Capodanno ed Epifania, dimostrano che qualcosa non è andato per il verso giusto. Le casette spesso sono state chiuse e la piazza deserta. Questo dimostra che l’iniziativa andava sviluppata più attentamente dal punto di vista organizzativo e soprattutto politico, visto che i soldi utilizzati provengono dai contribuenti (e i grillini dovrebbero saperlo meglio di tutti).
L’iniziativa sarebbe stata accattivante se fosse stata curata tenendo a mente l’obiettivo principale: il benessere dei cittadini e dei turisti a Canosa nel periodo natalizio.
E invece appare lampante che questa “novità” (rispetto ai mercatini in corso San Sabino degli scorsi anni) è stata utilizzata dalla maggioranza per affiggere al proprio petto l’ennesima medaglia. Ma la storia politica cittadina degli ultimi sei mesi dovrebbe insegnare che le medaglie di autocelebrazione lasciano il tempo che trovano se sono frutto del solo populismo. Non è mai cosa buona e giusta che la politica approfitti dell’associazionismo per assumersi meriti.
Quali meriti poi? Il fallimento è palese, a partire dalle misure di sicurezza, tutte da valutare, fino alla stessa posizione delle casette, dopo il mancato rinnovo delle autorizzazioni per dehors dei pubblici esercizi in zona storica per mancante parere della Sovrintendenza. E vorrei concludere evidenziando le tariffe d’affitto delle casette poste a scoraggiare gli espositori.
Sia chiaro, questo non è un mio trionfo e non lo è per nessuno, soprattutto per la città. Amministrare è una cosa seria e Canosa merita la trasparenza tanto decantata in campagna elettorale, non delle attività organizzate male che, tuttavia, possono essere strumentalizzate per appropriarsi di meriti che non appartengono.
La cittadinanza deve essere informata, deve capire che dietro ogni evento deve necessariamente esserci una pianificazione che riguardi le iniziative, i costi e gli interessi dei cittadini. SI prendano d’esempio città come Bari e Cerignola. Così si pongono le fondamenta salde alla città per anni, non con casette di legno che restano in piedi e semivuote per tre settimane.”
Visite:
1.405