Sarà allestita a Otranto negli spazi delle sale del Castello Aragonese, dal 5 Aprile al 30 maggio 2018, la Mostra personale di pirografia dell’artista imolese Silvana Bissoli “E POI FUI SOLO! passo dopo passo verso dove” a cura di Pompea Vergaro, interprete di Arte e Letteratura, la quale collabora con l’artista da circa un decennio curandone le personali: dalla progettualità all’allestimento, dalla presentazione critica al coordinamento delle serate culturali.
La personale è patrocinata dal Comune di Otranto, Regione Puglia, Consigliera di parità prov. di Lecce, in collaborazione con L’ulivo e la Luna, la Casa di SIlLa, L’Officina delle Parole, Fidapa sez. di Lecce, Fidapa Terra D’Otranto, Anima Mundi, Le Cirque du Soleil, Comune di Otranto, Pro Loco Otranto.
Durante i giorni della mostra lo spettatore potrà partecipare a degli appuntamenti culturali con percorsi artistici, performances di teatro, musica e voce.
Il primo appuntamento
Sabato 5 maggio ore 17:00
Saluto Istituzioni:
Cristina De Benedetto- Assessore alla cultura Comune di Otranto
Filomena Dantini -Consigliera di Parità Prov. di Lecce
Introduce Pompea Vergaro
Performance dell’artista Silvana Bissoli: E POI FUI SOLO
Narrazione del libro
LA POLVERE E L’ACQUA di Nico Mauro con gli ulivi della passione di Silvana Bissoli. Ed. L’Officina delle Parole.
Intervengono Maurizio Manzo e Joyce Chiarello
ore 18:30
Drammatizzazione della Lauda “Donna De’Paradiso” di Jacopone da Todi con Annamaria Colomba, Daniele Panarese e RAG-GIO
percorso artistico di Pompea Vergaro
Nei giorni che segnano il cuore della primavera, Silvana Bissoli fa ritorno a Otranto, il luogo dove ha cominciato le sue prime esperienze che poi l’hanno condotta in lungo e in largo in tutto il Salento, in luoghi istituzionali e non.
Silvana Bissoli nasce a Sanguinetto, in provincia di Verona, risiede a Imola (BO) dove lavora nel suo laboratorio d’arte “L’Ulivo e la Luna”, fa la spola tra la sua città e il Salento e non solo, perché le sue opere sostano in più luoghi del territorio nazionale.
La mostra di Silvana Bissoli sosterà nel prestigioso spazio espositivo del Castello Aragonese con circa 30 opere allestite, tra tavole pirografate, installazioni, sculture; sarà una sorta di antologica per narrare il suo percorso di viandante messaggera, come ella stessa ama definirsi, dopo una lunga esperienza nella terra del Salento iniziata da oltre un quindicennio, per giungere, oggi, a Getsemani, che costituirà il sentimento della mostra.
La personale “E POI FUI SOLO! passo dopo passo verso dove” è una sosta, una riflessione, un indugio che nasce da una urgenza e che tratteggerà un cammino che si snoda in due percorsi significativi dove l’artista racconta la sua esperienza artistica.
Nel primo percorso narra i sentimenti e le azioni umane nelle sue differenti sfaccettature quali l’amore, da quello materno, all’amicizia e alla solidarietà, il dolore, la speranza e il coraggio. La mostra delinea le tematiche che l’artista ha vissuto e proposto lungo gli anni. Tutto questo, come afferma Silvana Bissoli, per dare voce all’ulivo, quasi sempre reale.
Ecco nelle sale del Castello: Amore materno, Donna ferita, Il mio mondo, Quello che gli ulivi ci dicono, Amico consolatore, Grande madre, Grande padre, L’ulivo gemello, etc.
Nel secondo percorso la voce è un’altra, perché diversa è la sua esperienza.
Silvana Bissoli lungo le sue frequenti passeggiate tra gli ulivi ha incontrato la VIA CRUCIS con tutte le sue 15 stazioni, a simboleggiare il percorso della vita dell’uomo Cristo. E naturalmente si è imbattuta in GETSEMANI, il giardino dove il Cristo ha sostato e annunciato la sua morte.
L’incontro è stato gioioso perché i suoi ulivi erano rigogliosi e possenti.
Nasce così nel 2015 la Via Crucis con le 15 STAZIONI, opere incisioni su tavola che hanno anche illustrato, compresa la copertina, la silloge poetica di Nico Mauro “LA POLVERE E L’ACQUA parole lungo la via della croce”ed. L’Officina delle Parole.
Poi, son passati gli anni… E nel frattempo è accaduto, purtroppo, l’inaspettato:
“ Silvana torna, dopo appena 3 anni in Salento e va visitare Getsemani. Era prima dell’imbrunire, una tragica scena si presenta ai suoi occhi: cenere e distruzione erano ad attenderla. Di Getsemani, distrutto dal fuoco, era rimasto ben poco. Alcuni residui di rami bruciati e qualche parvenza di tronco. Getsemani era andato in fumo! Silvana di fronte a tanto sgomento non ha inteso arrendersi, anche perché di quel giardino il Cristo era salvo. L’unico ulivo che nella radura salentina non era andato in fumo.
Quel rogo le fa comprendere che doveva intraprendere un nuovo cammino.
Da quell’esperienza dolorosa prende corpo e vita “E POI FUI SOLO! passo dopo passo verso dove”.
Comincia dal CRISTO, l’unico ulivo salvato. Quell’ulivo è rimasto solo. Ma Silvana dice: “non sarai solo”!
Così, anche se oggi quegli ulivi sono solo un ricordo, proprio da quel ricordo e dagli scatti fotografici a un Getsemani rigoglioso e possente, ha inizio un nuovo percorso.
Ed ecco che le incisioni col fuoco danno vita a pregevoli installazioni: il Cristo e i discepoli Pietro e Giovanni, Giacomo e Mattia.
Cristo, un ulivo dignitoso, slanciato, lo sguardo verso il cielo. Sa cosa l’attende! Ma questa è la sua missione.
Con lui, non più solo, è Simone detto Pietro, il discepolo di fiducia di Cristo. È steso ai piedi dell’ulivo e sembra addormentato, forse perché è il più anziano e porta con sé la fatica delle tante giornate accanto al maestro!
Giovanni il più giovane. È il più possente. Anch’egli è cresciuto accanto a Cristo; è il discepolo vissuto più a lungo, dopo la crocifissione.
Giacomo fratello di Giovanni, uno dei tre discepoli più vicini al Cristo.
Mattia è più lontano. È turbato, forse spaventato.
Egli, dopo la morte di Gesù, fu sorteggiato a sorte dopo la cacciata di Giuda, e associato agli undici apostoli.
Gli Ulivi hanno i tronchi rugosi e provati con nodose radici intrecciate alle pietre forse per cercarne sostegno e narrare tenacia, forza, impegno, offerti alla missione del Cristo nei giorni della sua esistenza.
Hanno dovuto sopportare tante fatiche, ma le frondose chiome sono un segno di speranza e di rinascita.
Mattia rappresenta la memoria “dalla parte del cuore”
che l’artista Silvana Bissoli intende mantenere per conferire eternità a quegli ulivi che non ci sono più. Perché questa è la capacita dell’Arte:
trasformare l’impossibile in reale, donando allo spettatore quella commozione e stupore come solo l’Arte sa fare.
“E POI FUI SOLO! passo dopo passo verso dove” è una storia tutta da raccontare e da rivivere per farci riflettere e per sottolineare che non bisogna mai abbassare la guardia!
E intanto mi chiedo: cosa può fare l’Arte? Può l’Arte cambiare il corso della storia?
Sembra proprio di sì, perché l’arte non narra solo il presente, ma sembra godere del privilegio di precedere gli avvenimenti!
La personale è un invito che non è tanto quello di guardare, quanto di sentire quell’energia che vi scorre dentro, perché l’Arte per la pirografista Silvana Bissoli è la consolazione della mortalità di fronte alla vita, è il superamento dell’indifferenza di fronte alla bellezza!
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