Canosa tardo antica e medievale: ripercorrendo le gesta del Principe Boemondo e del Santo Sabino

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“Si GenitusQuaresHuncCanusinusHabet” così è inciso presso la sepoltura di Alberada di Buonalbergo a Venosa, madre del celebre eroe della prima Crociata. Ma chi era Boemondo d’Altavilla e perché volle fortemente essere sepolto a Canosa?

Sabato 25 Agosto, a Canosa di Puglia (BT), scoprirete gli affascinanti misteri del Principe d’Antiochia ed i suoi legami con la città ed in particolare con il Santo Sabino, partecipando alla passeggiata archeologica. Alle ore 19.30, avrà luogo il tour “Canosa Tardo Antica e Medievale-sul cammino del Principe Marco Boemondo d’Altavilla”, organizzato dalla Fondazione Archeologica Canosina e dalla Tango Renato-servizi per l’archeologia e il turismo, e rientrante nel calendario eventi dell’”Estate Canosina 2018” del Comune di Canosa di Puglia.

Si partirà, quindi, con il Mausoleo del Principe d’Antiochia, zio di Federico II di Svevia, nel cuore del centro cittadino, sepolcro rivestito di marmo pregiato con il prezioso portale di bronzo forgiato da Ruggiero da Melfi, uno dei più antichi d’Europa. Boemondo desiderò essere sepolto nelle vicinanze della tomba del Santo Sabino ma qual era il loro legame? Li dividevano oltre cinque secoli ma tra di loro c’era una forte rapporto, perché?

Successivamente, si tornerà indietro nel tempo, con il Battistero di San Giovanni, il più grande del Sud Italia, edificato dal vescovo Sabino durante il suo longevo operato di cristianizzazione del territorio. L’incessante edificazione di basiliche voluta dal Santo è l’emblema dell’importanza ricoperta dalla diocesi primaziale canosina nel VI sec.d.C. La figura del vescovo è definita dagli studiosa tra le più rilevanti dell’età paleocristiana per via dei rapporti con San Benedetto ed i suoi viaggi in Oriente come ambasciatore del Papa durante il Concilio di Costantinopoli. Verrano descritte le mirabolanti avventure del Santo, i tentati avvelenamenti ed i prodigi da lui realizzati.

Amante della cultura e dell’arte, maestranze bizantine ed armene furono importate dall’Oriente ed adoperate per la costruzione di numerose chiese sul territorio, come visibile nell’affascinante Basilica di San Leucio, enorme impianto basilicale ispirato alla Chiesa di Santa Sofia ad Istanbul. Splendidi i suoi mosaici ma ancor di più i maestosi capitelli corinzio figurati originari del precedente tempio etrusco italico del III sec. a.C.

Il raduno, per la passeggiata archeologica è presso l’Infopoint in Piazza Vittorio Veneto alle ore 19.15, l’itinerario avrà inizio alle 19.30. E’ consigliabile parcheggiare i mezzi presso l’area mercatale in via Giunio Ospitale per poi raggiungere la Basilica di San Leucio.
Per info e prenotazioni si rimanda alla seguente utenza telefonica: 3338856300 ed alla pagina Facebook della Fondazione Archeologica Canosina. A fine percorso sarà possibile degustare le tipicità canosine presso i ristoranti aderenti all’iniziativa.

Ilenia Pontino 

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