“Canosa ha una grande potenzialità inespressa. C’è bisogno del lavoro sinergico di tutti, in particolare dei cittadini, facendo rinascere il centro storico. É fondamentale far vivere esperienze uniche al visitatore, farlo sentire a casa. In primis, c’è bisogno di proseguire con la ricerca, per riportare alla luce tutto ciò che è ancora nascosto, e di un programma di valorizzazione da attuare, nell’anno in corso, grazie anche alla vicinanza con Matera, capitale della cultura 2019”: ha così dichiarato il Ministro dei beni e delle attività culturali Alberto Bonisoli.
Accolto con calore da tutta la cittadinanza, dal Sindaco Roberto Morra e dal prefetto Dario Sensi, e dal Presidente della Fondazione Archeologica Canosina Sergio Fontana ha visitato alcune sedi museali e siti archeologici della città. Assieme al primo cittadino ha fatto visita al Museo dei Vescovi, accolto dal direttore Mons. Felice Bacco e da Sandro Sardella, tra le residenze storiche più belle della regione, scrigno dei tesori della Chiesa canosina. Successivamente, la direttrice del Polo museale regionale della Puglia, Mariastella Margozzi e la direttrice del Museo archeologico Nazionale Anita Rocco, ha mostrato gli straordinari reperti, in particolare le produzioni vascolari policrome e plastiche, le quali hanno esterrefatto il Ministro. Come ultima tappa, il Parco archeologico di San Leucio, guidato dal Soprintendente Italo Maria Muntoni, dal direttore della Fondazione archeologica canosina Sabino Silvestri e dal gestore delle aree archeologiche Renato Tango. Passeggiando tra gli scavi dell’antica basilica e del tempio il Ministro ha concluso il suo tour nella prestigiosa Canusium, contento del breve ma intenso pomeriggio trascorso, affermando una futura possibile candidatura della città a patrimonio dell’Unesco.
In merito il Presidente della Fondazione archeologica canosina Sergio Fontana ha così dichiarato:“Siamo felici di aver ospitato il Ministro Bonisoli e di averlo accolto presso la sede storica della Fondazione archeologica, Palazzo Sinesi, e nel parco archeologico di San Leucio: sito archeologico simbolo della città. Un’occasione importante per Canosa e per l’intero territorio. La sua candidatura a patrimonio dell’Unesco, difatti, dovrà avvenire unitamente a tutti gli attori presenti sul territorio, facendo sì che riguardi tutti i beni culturali: dal paesaggio, ai monumenti e all’archeologia. Canosa deve essere promotrice del riconoscimento, includendo Canne della Battaglia e quanti riterranno di far gioco comune per ottenere questo importante traguardo. Insomma, potremo vincere solo stando uniti e creando una simbiosi comune. La Fac e Canosa devono porsi come collanti per questa visione comune e devono farsi portavoce di un territorio a cui appartengono e che sono fieri di rappresentare.”
Ilenia Pontino-ufficio stampa Fondazione archeologica canosina
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